5.a Domenica di Quaresima – B

Questo è quel chicco di grano che una
terra vergine e non arata ha prodotto.
Per l’immensa moltiplicazione di questo
chicco sono stati riempiti tutti i granai
della Chiesa. Da questo chicco di grano
si impasta quel pane, del quale il Signore
stesso dice: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
S. Bruno di Segni, Dal Commento a Giovanni II, 36

PRIMA LETTURA
Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.
Ger 31,31-34

SALMO RESPONSORIALE
Sal 50

 

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R/.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R/.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno. R/.

SECONDA LETTURA
Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.
Eb 5,7-9

CANTO AL VANGELO
(Gv 12,26)

VANGELO
Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.
Gv 12,20-33

 

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi

 

Preghiamo insieme e diciamo: Abbi pietà di noi, o Signore.

 

1. Quando la tristezza, la delusione e il dolore accecano la fede e rendono muta la preghiera...
2. Quando il lavoro frenetico, la corsa al successo, l'ansia di apparire ci fa smarrire il senso autentico della vita...
3. Quando incontriamo la sofferenza, la malattia, la morte e la nostra fede vacilla...
4. Quando il peccato appesantisce il nostro cuore e lo chiude alla speranza della misericordia...
5. Quando l'orgoglio acceca il nostro sguardo e impedisce di riconoscere i nostri errori.
6. Quando la paura ci spinge ad essere sordi di fronte ai problemi e ai dolori delle persone che ci passano accanto...
7. Quando impediamo alla nostra fede di provocare la nostra coscienza...

Signore onnipotente, da te attendiamo il dono della piena risurrezione. Ascolta le preghiere che ti rivolgiamo in questa Pasqua ormai vicina e guidaci, nella speranza, verso la meta del nostro pellegrinaggio terreno. Per Cristo nostro Signore.

PERCORSO ESEGETICO

La luce divina della rivelazione
porta alla conoscenza di Gesù, Figlio del Padre,
nel quale risplende la pienezza della gloria divina.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 1, 1-18
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità, (v. 14)

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 5, 31-47
Gesù disse ai Giudei : “Voi scrutate le Scritture credendo di avere in essa la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza”, (v. 39)

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 6, 48-70
Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio. (v. 69)

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 14, 1 – 14
Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre, (v. 9)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 11, 25-30
Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare, (v. 27b)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 16, 13-30
Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne, né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”, (vv. 16-17)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 24, 13-35
E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. (v. 27).

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 8, 26-40
E rivoltosi a Filippo l’eunuco disse: “Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?”. Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. (vv. 34-35)

DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 4, 3-18
E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo, (v. 6)

COMMENTO PATRISTICO

S. AGOSTINO
Dai Trattati su Giovanni 51, 8-11

E invero, esortandoci a seguire le orme della sua passione egli dice: Chi ama la propria anima, la perderà.

Il che può intendersi in due modi: Chi ama perderà, cioè: Se ami la tua anima, devi essere disposto a perderla; se vuoi conservare la vita in Cristo, non devi temere la morte per Cristo. E in altro modo si può intendere la frase: Chi ama la propria anima, la perderà: cioè non amarla se non vuoi perderla, non amarla in questa vita se non vuoi perderla nella vita eterna. Questa seconda interpretazione ci sembra più consona al senso del brano evangelico.

Il seguito infatti dice: e chi odia la propria anima in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.

La frase precedente, quindi, va così completata: Chi ama la propria anima in questo mondo, costui la perderà; chi invece odia la propria anima, sempre in questo mondo, questi la conserverà per la vita eterna. Solenne e meravigliosa affermazione, che dice come dipenda la salvezza o la dannazione dell’uomo, dall’amore o dall’odio che egli porta alla sua anima.

Se ami in modo sbagliato, tu odi; se odi in senso buono, ami. Beati coloro che sanno odiare la propria anima in maniera da salvarla, evitando, per un malinteso amore, di perderla.

. . . A Pietro, indicandogli con qual morte avrebbe glorificato Dio, disse: Quando eri giovane ti cingevi e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio stenderai le braccia e un altro ti cingerà e ti condurrà dove tu non vorrai (Gv 21, 18-19). Parole queste che abbastanza chiaramente ci indicano che chi segue le orme di Cristo deve lasciarsi mettere a morte dagli altri, non deve essere lui a darsela. Quando però si pone l’alternativa, di trasgredire i comandamenti di Dio o di morire sotto la spada del persecutore, dovendo scegliere tra le due cose, uno scelga allora la morte per amore di Dio piuttosto che la vita offendendo Dio; così avrà in senso giusto odiato la propria anima in questo mondo al fine di salvarla per la vita eterna.

Chi mi vuol servire mi segua. Che vuol dire mi segua, se non mi imiti? Cristo infatti soffrì per noi – dice l’apostolo Pietro – lasciandoci un esempio, affinché seguiamo le sue orme (1 Pt 2, 21). Questo il senso della frase: Chi mi vuol servire mi segua. E con quale frutto, con quale ricompensa, con quale premio? E dove sono io, – dice – ivi sarà anche il mio servo. Amiamolo disinteressatamente, per ottenere, come ricompensa del nostro servizio, di essere con lui. Come si può star bene senza di lui, o male con lui? Ascolta che parla in maniera più esplicita: Se uno mi serve, il Padre mio lo onorerà. Con quale onore, se non con quello di poter essere suo figlio? Questa frase: Il Padre mio lo onorerà, appare come una spiegazione di quella precedente: Dove sono io, ivi sarà anche il mio servo. Quale maggiore onore può ricevere il figlio adottivo di essere là dove è il Figlio unico, non uguagliato nella sua divinità, ma associato a lui nell’eternità?

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