La morte non poteva trattenere colui che
veniva chiamato dalla Vita.
S. Cromazio di Aquileia, Sermone 27, 1
PRIMA LETTURA
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
Ez 37,12-14
Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 129
R/.Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R/.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R/.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R/.
Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R/.
SECONDA LETTURA
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Rm 8,8-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
CANTO AL VANGELO
(Gv 11,25.26)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chi crede in me non morirà in eterno.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO
Io sono la risurrezione e la vita
Gv 11,1-45
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
PREGHIERA DEI FEDELI
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Fratelli e sorelle, in questo tempo favorevole per la nostra conversione eleviamo al Signore le nostre suppliche, con la fiducia di essere esauditi.
Preghiamo insieme e diciamo: Kyrie, eleison.
1. Ascolta, Signore, la supplica della tua Chiesa, pellegrina sulla terra: suscita uomini e donne a servizio del Vangelo, perché tutte le genti possano conoscerti e accogliere il dono della salvezza. Noi ti preghiamo.
2. Sostieni, Signore, il nostro cammino quaresimale: converti i nostri cuori a te, perché da veri discepoli camminiamo sui tuoi sentieri. Noi ti preghiamo.
3. Visita, Signore, i popoli oppressi dalla povertà e dalla guerra: apri i loro cuori all’accoglienza della salvezza, perché trovino in te la fonte della vera libertà. Noi ti preghiamo.
4. Conforta, Signore, quanti sono nella prova: disseta il loro animo, bisognoso di speranza, perché sappiano scorgere i segni della nuova creazione, frutto della Pasqua. Noi ti preghiamo.
5. Rinnova, Signore, il cuore di noi qui riuniti: orienta i passi del nostro cammino di purificazione, perché nascano frutti abbondanti di giustizia e santità. Noi ti preghiamo.
Accogli, o Signore, l’umile preghiera dei tuoi fedeli, e concedi loro di percorrere, sotto la guida del tuo Spirito, la strada che li riporta a te, pregustando fin da ora la gioia della Pasqua. Per Cristo nostro Signore.
PERCORSO ESEGETICO
Nella Chiesa di Dio la debolezza e la malattia
non sono per la morte ma per la vita eterna.
Il Signore risorto infatti ci introduce
nel mistero dell’umiliazione,
per farci partecipi della pienezza della sua gloria.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 9
Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. (v. 3)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 4, 23-25
La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. (v. 24)
DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 12, 1-10
Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. (v. 9)
DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 5, 12-20
Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato. (vv. 14-15a)
DALLA PRIMA LETTERA DI S. PIETRO APOSTOLO, CAP. 4, 12-19
Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. (v. 13)
SALMO 16 (15)
Non abbandonerai la mia vita nel sepolcro né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. (v. 10)
SALMO 71 (70)
Mi hai fatto provare molte angosce e sventure: mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra. (v. 20)
DAL LIBRO DEL SIRACIDE, CAP. 38, 1-15
Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà. Purìficati, lavati le mani; monda il cuore da ogni peccato. (vv. 9-10)
DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 38
Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute! Tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati. (v. 17)
DAL LIBRO DEL PROFETA EZECHIELE, CAP. 33, 10-20
Io non godo della morte dell’empio, ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva. (v. 11b)
COMMENTO PATRISTICO
S. AGOSTINO
Dal Commento al Vangelo di S. Giovanni 49
Le sorelle mandarono a dire al Signore che il loro fratello era ammalato, e per pregarlo di venire a liberarlo dalla malattia. Egli ritardò a guarirlo, per poterlo risuscitare. Che cosa dunque gli mandarono a dire le sorelle di Lazzaro: Signore, vedi, colui che tu ami è malato. Non dissero: Vieni subito! A lui che amava era sufficiente la notizia. Non osarono dire: Vieni a guarirlo; oppure: Qui comanda e là sarà fatto.
Perché non dissero così anch’esse, dal momento che la fede del centurione era stata tanto lodata per essersi espressa così? Quello infatti disse: Non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Le sorelle di Lazzaro non gli mandarono a dire niente di tutto questo, ma soltanto: Signore, vedi, colui che tu ami è malato. È sufficiente che tu lo sappia; poiché non puoi abbandonare quelli che ami. Qualcuno dirà: come può Lazzaro rappresentare il peccatore ed essere quindi amato dal Signore? Ascolti la sua parola: Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (Mt 9, 13). Se infatti Dio non avesse amato i peccatori, non sarebbe disceso dal cielo in terra…
Soggiunse: Lazzaro, l’amico nostro, dorme; ma io vado a svegliarlo. Era la verità. Per le sorelle Lazzaro era morto ma per il Signore egli dormiva. Per gli uomini, che non potevano risuscitarlo, era morto; ma il Signore poteva farlo uscire dal sepolcro più facilmente di quanto tu non possa svegliare e far scendere da letto uno che dorme. Tenendo, dunque, conto della sua potenza disse che Lazzaro stava dormendo.
Spesso, del resto, nella Scrittura si parla di tutti gli altri morti come di coloro che dormono; come quando l’Apostolo dice: Noi non vogliamo, fratelli, che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, onde non vi rattristiate alla maniera degli altri che non hanno speranza (1 Ts 4, 12). Parla dei morti come di coloro che dormono, in ordine alla risurrezione che egli annunzia. …
Tu dici che tuo fratello risorgerà nell’ultimo giorno.
Questo è vero però, colui per mezzo del quale risorgerà, può farlo risorgere anche adesso, perché Io sono la risurrezione e la vita. Ascoltate, fratelli ascoltate ciò che dice. Tutti i circostanti erano nell’attesa di vedere Lazzaro, un morto di quattro giorni, rivivere.
Ebbene, ascoltiamo e risorgiamo quanti in questa folla sono oppressi dal peso della cattiva abitudine!
Forse tra quelli che mi ascoltano ci sono taluni ai quali vien detto: Non vogliate inebriarvi di vino, che è causa di dissolutezza. Essi rispondono: non possiamo farne a meno! Forse mi ascoltano alcuni che si sono lasciati corrompere da ogni disordine e vizio, ai quali vien detto: non fate così, se non volete perdervi. Ma essi rispondono: non riusciamo a liberarci dalle nostre abitudini O Signore, risuscita costoro! Io sono – egli dice – la risurrezione e la vita.
È la risurrezione perché è la vita.
Vedi