5.a Domenica di Quaresima – A

La morte non poteva trattenere colui che
veniva chiamato dalla Vita.
S. Cromazio di Aquileia, Sermone 27, 1

PRIMA LETTURA
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
Ez 37,12-14
SALMO RESPONSORIALE
Sal 129
SECONDA LETTURA
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Rm 8,8-11
CANTO AL VANGELO
(Gv 11,25.26)
VANGELO
Io sono la risurrezione e la vita
Gv 11,1-45
PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO

 

Nella Chiesa di Dio la debolezza e la malattia
non sono per la morte ma per la vita eterna.
Il Signore risorto infatti ci introduce
nel mistero dell’umiliazione,
per farci partecipi della pienezza della sua gloria.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 9
Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. (v. 3)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 4, 23-25
La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. (v. 24)

DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 12, 1-10
Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. (v. 9)

DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 5, 12-20
Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato. (vv. 14-15a)

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PIETRO APOSTOLO, CAP. 4, 12-19
Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. (v. 13)

SALMO 16 (15)
Non abbandonerai la mia vita nel sepolcro né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. (v. 10)

SALMO 71 (70)
Mi hai fatto provare molte angosce e sventure: mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra. (v. 20)

DAL LIBRO DEL SIRACIDE, CAP. 38, 1-15
Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà. Purìficati, lavati le mani; monda il cuore da ogni peccato. (vv. 9-10)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 38
Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute! Tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati. (v. 17)

DAL LIBRO DEL PROFETA EZECHIELE, CAP. 33, 10-20
Io non godo della morte dell’empio, ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva. (v. 11b)

COMMENTO PATRISTICO

S. AGOSTINO
Dal Commento al Vangelo di S. Giovanni 49

Le sorelle mandarono a dire al Signore che il loro fratello era ammalato, e per pregarlo di venire a liberarlo dalla malattia. Egli ritardò a guarirlo, per poterlo risuscitare. Che cosa dunque gli mandarono a dire le sorelle di Lazzaro: Signore, vedi, colui che tu ami è malato. Non dissero: Vieni subito! A lui che amava era sufficiente la notizia. Non osarono dire: Vieni a guarirlo; oppure: Qui comanda e là sarà fatto.

Perché non dissero così anch’esse, dal momento che la fede del centurione era stata tanto lodata per essersi espressa così? Quello infatti disse: Non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Le sorelle di Lazzaro non gli mandarono a dire niente di tutto questo, ma soltanto: Signore, vedi, colui che tu ami è malato. È sufficiente che tu lo sappia; poiché non puoi abbandonare quelli che ami. Qualcuno dirà: come può Lazzaro rappresentare il peccatore ed essere quindi amato dal Signore? Ascolti la sua parola: Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (Mt 9, 13). Se infatti Dio non avesse amato i peccatori, non sarebbe disceso dal cielo in terra…

Soggiunse: Lazzaro, l’amico nostro, dorme; ma io vado a svegliarlo. Era la verità. Per le sorelle Lazzaro era morto ma per il Signore egli dormiva. Per gli uomini, che non potevano risuscitarlo, era morto; ma il Signore poteva farlo uscire dal sepolcro più facilmente di quanto tu non possa svegliare e far scendere da letto uno che dorme. Tenendo, dunque, conto della sua potenza disse che Lazzaro stava dormendo.

Spesso, del resto, nella Scrittura si parla di tutti gli altri morti come di coloro che dormono; come quando l’Apostolo dice: Noi non vogliamo, fratelli, che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, onde non vi rattristiate alla maniera degli altri che non hanno speranza (1 Ts 4, 12). Parla dei morti come di coloro che dormono, in ordine alla risurrezione che egli annunzia. …

Tu dici che tuo fratello risorgerà nell’ultimo giorno.

Questo è vero però, colui per mezzo del quale risorgerà, può farlo risorgere anche adesso, perché Io sono la risurrezione e la vita. Ascoltate, fratelli ascoltate ciò che dice. Tutti i circostanti erano nell’attesa di vedere Lazzaro, un morto di quattro giorni, rivivere.

Ebbene, ascoltiamo e risorgiamo quanti in questa folla sono oppressi dal peso della cattiva abitudine!

Forse tra quelli che mi ascoltano ci sono taluni ai quali vien detto: Non vogliate inebriarvi di vino, che è causa di dissolutezza. Essi rispondono: non possiamo farne a meno! Forse mi ascoltano alcuni che si sono lasciati corrompere da ogni disordine e vizio, ai quali vien detto: non fate così, se non volete perdervi. Ma essi rispondono: non riusciamo a liberarci dalle nostre abitudini O Signore, risuscita costoro! Io sono – egli dice – la risurrezione e la vita.

È la risurrezione perché è la vita.

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