PRIMA LETTURA
Dio lo ha costituito Signore e Cristo.
SALMO RESPONSORIALE
R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
SECONDA LETTURA
Siete tornati al pastore delle vostre anime.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Io sono la porta delle pecore.
PREGHIERA DEI FEDELI
PERCORSO ESEGETICO
Il dono dello Spirito Santo
ci rende miti ed umili di cuore
capaci di camminare sempre dietro Gesù
senza mai precederlo.
Guidati così dalla sua grazia, possiamo fuggire
da chi è estraneo alla sapienza divina
e ci spinge ad innalzarci.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 12, 20-36
Se uno mi vuol servire mi segua. (v. 26a)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 11, 25-30
Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. (v. 29b)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 16, 21-28
Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. (v. 24b)
DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 21, 5-19
[Gesù] rispose: “Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli.” (v. 8)
DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 3
La sapienza che viene dall’alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. (v. 17)
DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 4, 1-12
O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? Ci dá anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi; agli umili invece dá la sua grazia. (vv. 5-6)
DALLA PRIMA LETTERA DI S. GIOVANNI APOSTOLO, CAP. 2, 18-29
Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di traviarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui … vi insegna ogni cosa. (vv. 26-27a)
SALMO 45 (44)
Effonde il mio cuore liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di scriba veloce. Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre. (vv. 2-3)
DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 14, 1-23
Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? … Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono. (vv. 12a. 13a)
COMMENTO PATRISTICO
GREGORIO MAGNO
Omelie sui vangeli 1,14,5-6
Si ravvivi la fede in ciò in cui abbiamo creduto
Dice il Signore: Se qualcuno entrerà attraverso di me sarà salvo; entrerà, uscirà e troverà i pascoli (Gv 10,9). Entrerà cioè nella fede, uscirà dalla fede verso la visione — dal credere al contemplare — troverà i pascoli, cioè il banchetto eterno. Le sue pecore troveranno dunque i pascoli, perché chi lo segue con cuore semplice si nutre a un pascolo di erba eternamente verde. Cosa sono dunque i pascoli di queste pecore se non la gioia interiore di un paradiso verdeggiante? Pascolo degli eletti è la presenza del volto di Dio e mentre questo volto viene incessantemente contemplato, il cuore si nutre senza sosta del cibo della vita … Cerchiamo, dunque, fratelli amatissimi, questi pascoli dove gioiremo con l’adunanza festosa di tanti eletti. Questa gioia di chi partecipa alla festa sia per noi un invito. Quando la gente celebra una festa in occasione di una solennità per la dedicazione di una chiesa, ci affrettiamo tutti per trovarci insieme, e ognuno cerca di essere presente ritenendo di patire un grave danno se non assiste alla festa, fonte di gioia per tutti. Ecco, in cielo si ha la gioia degli eletti e tutti si allietano gli uni per gli altri per essere radunati insieme e noi, invece, tiepidi nell’amore per le realtà eterne, non ardiamo di desiderio, non cerchiamo di partecipare a una così grande festa …
Fratelli, ravviviamo il fuoco nel nostro animo, si ravvivi la fede in ciò in cui abbiamo creduto; il nostro desiderio si infiammi per le realtà celesti Amare in tal modo è già essere in cammino. Nessuna avversità ci distolga dalla gioia della festa interiore, perché se uno desidera raggiungere la meta che si è proposto, nessuna asprezza del cammino sarà in grado di cambiare il suo desiderio. Nessuna forma di ricchezza ci seduca con il suo fascino, perché è stolto il viandante che lungo il cammino si ferma a guardare prati ameni e così non raggiunge la meta che si era prefissata. L’animo, dunque, aneli con ogni suo desiderio alla patria eterna.