32.a Domenica del T.O. – B

Il Signore guarda il vostro cuore, non il
vostro patrimonio. Non guarda quanto
gli offriamo in sacrificio, bensì l’amore
con cui glielo offriamo.
S. Gregorio Magno, Omelia 5

PRIMA LETTURA
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.
1Re 17,10-16
SALMO RESPONSORIALE
Sal 145
SECONDA LETTURA
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
Eb 9,24-28
CANTO AL VANGELO
(Mt 5,3)
VANGELO
Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.
Mc 12,38-44
PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO

Sorgente di tutti gli inganni
e le seduzioni del cuore è l’amore di sé,
che porta all’ipocrisia e alla ricerca
del primato tra gli uomini.
Questo è il lievito degli scribi e dei farisei,
dalla cui dottrina Gesù ci invita a guardarci.

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 12, 1-12
Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia”, (v. 1b)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 14, 7-11
Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, (v. 8a)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 18, 9-14
Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri, (v. 9)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 23, 1-39
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, (v. 15a)

DAL VANGELO SECONDO MARCO, CAP. 7, 1-23
Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. (v. 6b)

SALMO 49 (48)
Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza, (v. 7)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 5, 8-24
Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti, (v. 21)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 58,1-59, 20
Mi ricercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio. (v. 58, 2a)

DAL LIBRO DEL PROFETA GEREMIA, CAP. 17, 1-18
Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, (v. 5a)

COMMENTO PATRISTICO

S. AMBROGIO
Dal Trattato Le vedove V, 28-32

La Scrittura… insegna anche come convenga essere misericordiosi e generosi verso i poveri e che non bisogna tirarsi indietro in considerazione della propria povertà, perché la generosità non si valuta in base all’ammontare dei beni donati, ma in base alla disposizione d’animo con cui si fa la donazione.

Pertanto le parole del Signore antepongono a tutti quella vedova di cui egli dice: Questa vedova ha dato più di tutti. Con tale giudizio il Signore da tutti un insegnamento morale: che nessuno, per la vergogna di essere povero, sia distolto dal prestare il proprio servizio; né i ricchi si facciano illusioni per il fatto che credono di dare di più dei poveri. Infatti vale di più una monetina presa dal poco che un tesoro attinto da una ricchezza grandissima, poiché si valuta non quanto si dà, ma quanto resta. Nessuno dà di più di chi non conserva per sé.

Perché tu, che sei ricca, ti vanti al confronto con chi è povero? E mentre ti copri tutta d’oro, strascicando la veste preziosa per terra, come fossi da meno e piccola di fronte alle tue ricchezze, vuoi essere onorata perché hai superato nelle elemosine il povero? Anche i fiumi straripano quando ridondano; tuttavia è più gradito bere ad un ruscello. Anche i mosti spumeggiano; quando fermentano, e l’agricoltore non giudica un danno ciò che si versa. Mentre le aie gemono, quando la messe è battuta, il grano salta fuori; eppure, mancando le messi, l’anfora non manca di farina e l’orcio pieno d’olio gocciola. La siccità provocò l’esaurimento delle botti dei ricchi, mentre il minuscolo contenitore d’olio della vedova ridondava.

Dunque non si deve considerare ciò che sputi per fastidio, ma quanto offri per devozione. Pertanto nessuna ha offerto più di colei che ha nutrito un profeta con il cibo dei figli. E perciò, poiché nessuna ha offerto di più, nessuno ha meritato di più.

Questa è l’interpretazione morale.

Tuttavia, nemmeno a livello di interpretazione mistica è trascurabile questa donna che getta due denari nel gazofilacio. È certamente grande costei che per giudizio divino ha meritato di essere anteposta a tutti.

Forse è quella che, attingendo dalla sua fede, ha offerto in sostegno agli uomini i due testamenti e perciò nessuna ha fatto di più. E nemmeno alcun uomo ha potuto uguagliare in quantità l’elemosina di colei che ha unito la fede alla misericordia. Anche tu dunque, chiunque tu sia … non dubitare di getta re due monete nel gazofìlacio, perfetta come sei e nella fede e nella grazia. Beata colei che trae dal suo tesoro l’immagine integra del re. Il tuo tesoro è la sapienza, il tuo tesoro è la castità e la giustizia, il tuo tesoro è il buon intelletto, simile al tesoro dal quale i Magi trassero oro, incenso, mirra, quando adorarono il Signore, indicando con l’oro la potenza del re, manifestando con l’incenso l’adorazione a Dio, confessando con la mirra la risurrezione del corpo. Anche tu hai questo tesoro, se lo cerchi in stessa. Infatti abbiamo un tesoro in vasi di creta. Questo è il tesoro che devi offrire, perché Dio non esige da te il valore del metallo luccicante, ma quell’oro che nel giorno del giudizio il fuoco non può consumare. Né richiede doni preziosi, ma l’odore della fede che gli altari del tuo cuore esalano e la volontà della mente fedele spira.

Dunque, da questo tesoro sono tratti non solo i tre doni dei Magi, ma anche le due monete della vedova, nelle quali risplende integra l’immagine del re celeste, Io splendore della sua gloria e l’immagine della sua sostanza. … Gareggiate con costei, o figlie: infatti è buona cosa gareggiare sempre nel bene. Gareggiate per doni migliori. Il Signore guarda; vi guarda – ripeto – Gesù, mentre vi avvicinate al gazofìlacio e pensate di dover offrire una piccola moneta tratta dalla ricompensa per le vostre buone opere.

Dunque qual gran cosa è che tu offra le tue monete e acquisti il corpo di Cristo. Perciò non presentarti a mani vuote di fronte al Signore tuo Dio, vuote di misericordia, vuote di fede, vuote di castità. Infatti il Signore Gesù non è solito guardare e lodare quelle che sono sprovviste, ma quelle ricche di virtù.

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