30.a Domenica del T.O. – B

Ricevi Cristo, ricevi la vista, ricevi la luce,
per conoscere a un tempo Dio e l’uomo.
E più desiderabile il Verbo dal quale
siamo illuminati dell’oro, di molto oro
fino; più dolce del miele e di un favo stillante.
Clemente d’Alessandria, Esor. ai pag. 11

PRIMA LETTURA
Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo.
Ger 31,7-9
SALMO RESPONSORIALE
Sal 125
SECONDA LETTURA
Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek.
Eb 5,1-6
CANTO AL VANGELO
(Cf 2Tm 1,10)
VANGELO
Rabbunì, che io veda di nuovo!
Mc 10,46-52
PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO

L’annuncio del Vangelo
rivela che il Signore Gesù
è presente in mezzo a noi, suo popolo:
possiamo così rivolgere a lui
il nostro grido d’implorazione e la nostra supplica fiduciosa.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 1, 35 – 51
Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti, Gesù, Figlio di Giuseppe di Nazareth, (v. 45)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 28, 16 – 20
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo, (v. 20b)

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 2
Allora chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato (v. 21)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI, CAP. 10, 1 – 17
Come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? (v. 14)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI FILIPPESI, CAP. 4,4 – 9
Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti, (vv. 5b-6)

DALLA LETTERA AGLI EBREI, CAP. 4, 14 – 16
Accostiamoci… con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno, (v. 16)

DAL LIBRO DELL’APOCALISSE, CAP. 21, 1 – 22, 5
Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno il suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro”. (v. 21, 3)

SALMO 116 (114 – 115)
Ho invocato il nome del Signore: “Ti prego, Signore, salvami”, (v. 4)

SALMO 130 (129)
Dal profondo a te grido, Signore; Signore, ascolta la mia voce. (v. 1)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 61, 1 – 62, 12
Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, ha con sé la sua mercede, la sua ricompensa è davanti a lui. (v. 62, 11)

DAL LIBRO DELL’ESODO, CAP. 33, 12 – 23
Come si saprà che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non dal fatto che tu cammini con noi? (v. I6a)

DAL PRIMO LIBRO DEI RE, CAP. 8
Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita! (v. 27)

COMMENTO PATRISTICO

S. AGOSTINO
Dal Discorso 349, 5

Amate il Signore! Di più degno di amore non trovate nulla. Voi amate più l’argento che il ferro e il bronzo; ma più amate l’oro perché superiore all’argento; più le pietre preziose, perché superano il valore dell’oro. Voi amate infine questa luce della vita che ognuno che teme la morte paventa di dover lasciare. Amate, dico, questa luce, cosi come amava di un amore immenso colui che faceva giungere a Gesù il suo grido: Abbi pietà di me, figlio di Davide.

Il cieco gridava così mentre Gesù passava. Temeva che Gesù passasse e non lo risanasse. Con che ardore gridava? Al punto che, mentre la folla lo zittiva, continuava a gridare. La sua voce trionfò su chi lo contrastava e trattenne il Salvatore. Mentre la folla faceva strepito e gli voleva impedire di parlare, Gesù si fermò, lo chiamò e gli disse: Che vuoi che io faccia per te? Rispose: Signore, che io veda. [E Gesù]: Vedi! La tua fede ti ha salvato. Amate Cristo.

Desiderate quella luce che è Cristo. Se quel cieco desiderò la luce fisica, quanto più voi dovete desiderare la luce del cuore! A lui eleviamo il nostro grido non tanto con la voce fisica quanto coll’operare rettamente. Cerchiamo di vivere santamente, ridimensioniamo le cose del mondo. Ciò che è effimero sia come nulla per noi. Quando ci comporteremo così, gli uomini mondani ci faranno rimproveri come se ci amassero; uomini mondani che amano la terra, che sanno di polvere, che non traggono nulla dal cielo, che non hanno respiro spirituale ma solo quello delle narici. Ci criticheranno senza dubbio e, vedendoci disprezzare queste cose naturali, queste cose terrene, ci diranno: “Perché vuoi soffrire privazioni? Sei pazzo?”. Costoro sono quella folla che contrastava il cieco quando egli voleva far sentire il suo richiamo. Ci sono alquanti cristiani che contrastano il vivere da cristiani, analogamente a quella folla che camminava con Cristo e tuttavia si opponeva a che ricevesse il beneficio di Cristo quell’uomo che gridava verso di lui e desiderava la luce.

Ci sono dei tali cristiani, ma noi cerchiamo di trionfare su di loro e la nostra stessa vita sia come un grido lanciato verso Cristo. Egli si fermerà, perché in effetti sta, immutabile.

C’è infatti qui un mistero grande. Mentre il cieco chiamava, egli stava passando. Si fermò per risanarlo.

Il fatto che Cristo passa, ci faccia attenti a chiamarlo.

Che cosa è il passaggio di Cristo? Tutto ciò che per noi soffrì nel tempo, questo è il suo passaggio.

E nato: ecco un suo passaggio. Forse che ancora nasce? È cresciuto: altro passaggio. Cresce forse ancora? Ha succhiato il latte. È chiaro che non lo succhia più. Stanco, ha dormito. E ora forse dorme? Ha mangiato e bevuto: cosa che non fa più.

Infine è stato preso, legato, flagellato, coronato di spine, colpito da schiaffi, lordato di sputi, sospeso alla croce, ucciso, trapassato dalla lancia, e poi, dopo la sepoltura, è risorto. È ancora un passaggio.

Poi è asceso al cielo. Siede alla destra del Padre: qui si è fermato. Grida dunque con quanta voce puoi!

Ora egli ti dà la vista. In realtà egli era immutabile in se stesso per il fatto che era il Verbo presso Dio e non subiva mutamento. E il Verbo era Dio e il Verbo si fece carne. La carne fece molte cose nel suo passaggio e soffrì. Il Verbo era invece immutabile. Il cuore umano da questo stesso Verbo è illuminato perché la carne è toccata dalla dignità del Verbo che l’ha assunta. Se togli il Verbo [dalla persona di Cristo] che cosa è la sua carne? È come la tua. Ma perché la carne di Cristo fosse onorata il Verbo si è fatto carne e abitò tra noi. Gridiamo dunque, e viviamo rettamente.

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Il Signore guarda il vostro cuore, non il
vostro patrimonio. Non guarda quanto
gli offriamo in sacrificio, bensì l’amore
con cui glielo offriamo.
S. Gregorio Magno, Omelia 5