La voce è quella di Giovanni,
però la parola che passa per quella voce è Nostro Signore.
La voce li ha destati, la voce ha gridato e li ha radunati,
e il Verbo ha distribuito loro i suoi doni.
S. Efrem, Diatessaron 3, 15
Gioisco pienamente nel Signore.
Is 61,1-2.10-11 SALMO RESPONSORIALE
Lc 1 SECONDA LETTURA
Spirito, anima e corpo si conservino irreprensibili per la venuta del Signore.
1Ts 5,16-24 CANTO AL VANGELO
(Is 61,1) VANGELO
In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
Gv 1,6-8.19-28 PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO
La testimonianza di Giovanni consiste nel negare di
possedere una sapienza propria
per glorificare l’unica sapienza vera, quella che
procede dall’alto e che viene da Dio.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 5, 19-47
Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità. (v. 33)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 5, 13-16
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. (v. 16)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 10, 16-26
Non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. (v. 20)
DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 3, 1-26
Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: “Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e continuate a fissarci come se per nostro potere e nostra pietà avessimo fatto camminare quest’uomo? … Il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù … Proprio per la fede riposta in lui il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede in lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi. (vv. 12-13.16)
DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 13, 16-26
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali. (v. 25)
DALLA PRIMA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 2, 1-16
E la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. (vv. 4-5)
DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 1,12-24
Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio, non con la sapienza della carne ma con la grazia di Dio. (v. 12)
DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 4,1-18
Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore… Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. (vv. 5.7)
DAL LIBRO DELLA SAPIENZA, CAP. 8, 17-9,18
Dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, uomo debole e di vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi. Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini, mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla. (vv. 4-6)
DAL LIBRO DEL SIRACIDE, CAP. 1,1-8
Ogni sapienza viene dal Signore ed è sempre con lui. (v. 1)
COMMENTO PATRISTICO
S. BEDA IL VENERABILE
Dall’Esposizione sul vangelo di Giovanni, 1
Fu un uomo mandato da Dio, e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non dice Perché tutti credessero in lui, Maledetto infatti l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno (Ger 17). Dice affinché tutti credessero per mezzo di lui cioè affinché per la sua testimonianza credessero nella luce che ancora non sapevano vedere, vale a dire, il Signore Gesù Cristo che di se stesso dà testimonianza: Io sono la luce del mondo: chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Gv 8).
Egli non era la luce, anche gli uomini santi sono rettamente chiamati luce, dal momento che il Signore dice loro: Voi siete la luce del mondo (Mt 5) e l’apostolo Paolo: Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore (Ef 5). Ma c’è molta distanza tra la luce che è illuminata e la luce che illumina; tra coloro che ricevono per partecipazione la vera luce, così da risplendere, e la stessa luce eterna, che non soltanto basta a dar luce in se stessa, ma è sufficiente con la sua sola presenza a illuminare tutto ciò che tocca. A confronto di questa vera luce non solo gli eletti minori, ma anche lo stesso Giovanni del quale nessuno è più grande tra i nati di donna (cfr. Mt 11) si afferma che non sono luce, per mostrare che non era lui il Cristo come si credeva. Egli infatti, come sta scritto, era lucerna che arde e risplende (Gv 5). Ardente, certo, per fede ed amore, risplendente per la parola e l’azione. Ma infondere nei cuori la grazia della luce è proprio soltanto di colui del quale è detto: Era la luce vera che illumina ogni uomo che viene nel mondo. Ogni uomo, cioè, che è illuminato sia per l’intelligenza naturale sia dalla sapienza divina. Come infatti nessuno ha l’essere da se stesso, così neppure da se stesso può essere sapiente, ma solo per illuminazione di colui riguardo al quale è stato scritto: Ogni sapienza viene dal Signore Dio.
… E questa e la testimonianza di Giovanni. Con queste parole si sottolinea l’umiltà di Giovanni, che pure essendo di tanta virtù da poter essere creduto il Cristo, scelse di rimanere saldamente in se stesso, per non essere vanamente rapito al di sopra di se stesso dall’opinione degli uomini.
Confessò e non negò e confessò; dal momento che disse non lo sono, negò chiaramente ciò che non era, ma non ha negato ciò che era, per divenire, dicendo la verità, membro vivo di Colui del quale non usurpava il nome con l’inganno. Non volendo dunque ambire al nome di Cristo è diventato membro di Cristo; dal momento che volle ammettere umilmente la propria debolezza, meritò di ottenere con la verità la sublimità del Cristo. Chi invece sia Giovanni lo aggiunge subito dopo: Io sono voce.
Io sono voce di colui che grida nel deserto. Voi sapete che l’Unigenito Figlio è chiamato Verbo del Padre e Giovanni ne dà testimonianza quando dice In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio (Gv 1).
E sapete dallo stesso vostro modo di parlare che prima risuona la voce perché poi si possa udire la parola. Giovanni dunque asserisce di essere la voce perché precede il Verbo. Precorrendo l’avvento del Signore, è detto voce poiché per il suo ministero il Verbo del Padre è udito da tutti. Anche nel deserto grida, perché alla desolata e derelitta Giudea annuncia la consolazione del Redentore. E suggerisce anche ciò che grida quando aggiunge preparate la via del Signore. La via del Signore va diritta al cuore quando la parola della verità è ascoltata. La via del Signore va diritta al cuore, quando la vita è preparata all’obbedienza. Per cui sta scritto: Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e verremo a lui (Gv 14, 23). Chiunque pertanto eleva la mente nella superbia, chiunque è stimolato dall’avarizia, chiunque si contamina con l’impurità della lussuria, chiude la porta del cuore in faccia alla verità, e perché il Signore non venga a lui, obbliga i chiostri del cuore ad essere stretti dai serrami dei vizi.