3.a Domenica del T.O. – C

3.a Domenica del T.O. – C

Tutti voi che ascoltate le nostre parole, se
siete uomini tali da essere amati da Dio,
siete anche voi Teofili, e per voi è scritto
il Vangelo.
Origene, Commento al Vangelo di Luca 1, 5

PRIMA LETTURA
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
Ne 8,2-4.5-6.8-10
SALMO RESPONSORIALE
Sal 18
SECONDA LETTURA
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
1Cor 12,12-30
CANTO AL VANGELO
(Lc 4,18)
VANGELO
Oggi si è compiuta questa Scrittura.
Lc 1,1-4; 4,14-21
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi

PERCORSO ESEGETICO

Le parole dei profeti
rivelano la missione di Cristo:
Egli è il servo del Padre mandato nel mondo
a portare la sua parola di salvezza.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 12, 12-19
Quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto. (v. 16b)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 2, 13-23
[Giuseppe] andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: “Sarà chiamato Nazareno”. (v. 23)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 19, 1-10
Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. (vv. 9-10)

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 3, 11-26
Mosè infatti disse: Il Signore vostro Dio vi farà sorgere un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà. (v. 22)

DALLA SECONDA LETTERA DI S. PIETRO APOSTOLO, CAP. 1, 16-21
E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione. (v. 19a)

SALMO 22 (21)
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea. (v. 23)

SALMO 40 (39)
Allora ho detto: “Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto, che io faccia il tuo volere”. (vv. 8-9a)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 49, 1-7
È troppo poco che tu sia mio servo … io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra. (v. 6)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 50
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola. (v. 4a)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 61
Lo Spirito del Signore Dio è su di me … mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri. (v. 1a)

COMMENTO PATRISTICO

ORIGENE
In Luc., 1

La trasmissione della Parola

Un tempo, presso il popolo giudeo, molti pretendevano di avere il dono della profezia, ma alcuni erano dei falsi profeti, – ricordiamo tra essi Anania, figlio di Azor (Jr 28), – mentre altri invece erano profeti autentici (il popolo aveva un carisma particolare per distinguere gli spiriti, in base al quale, con una perizia degna di «cambiavalute molto esperti», ne accoglieva alcuni e respingeva gli altri). Così, anche ai tempi del Nuovo Testamento, molti hanno tentato di scrivere vangeli; ma non tutti sono stati accolti. E affinché sappiate che non sono stati scritti soltanto quattro Vangeli ma un numero maggiore e che da essi sono stati scelti quelli che noi possediamo e che vengono tramandati alle Chiese, ascoltiamo quanto lo stesso Prologo di Luca, qui riportato, ci dice: “Perché molti hanno tentato di comporre una narrazione” (Lc 1,1). Queste parole «hanno tentato» contengono implicitamente un’accusa contro coloro i quali, senza la grazia dello Spirito Santo, si sono gettati nella redazione dei Vangeli. Non v’è dubbio che Matteo, Marco, Giovanni e Luca non hanno affatto «tentato» di scrivere, ma, ricolmi di Spirito Santo, hanno scritto i Vangeli. “Molti hanno tentato di comporre una narrazione di questi avvenimenti che sono a noi perfettamente noti” (Lc 1,1).

La Chiesa possiede quattro Vangeli, gli eretici moltissimi…

Lc rivela i suoi sentimenti dicendo: «Ci sono state molto chiaramente manifestate». È infatti con la certezza della fede e della ragione che egli aveva conosciuto gli avvenimenti; e non aveva il benché minimo dubbio su un fatto, se fosse accaduto in un certo modo anziché in un altro.

Questo succede a coloro che hanno creduto con la massima fedeltà, e hanno raggiunto ciò che il Profeta chiede con insistenza e possono dire: “Confermami nelle tue parole” (Ps 119,29); ecco perché l’Apostolo, di quelli che erano saldi e forti, dice: “Affinché siate radicati e fondati nella fede” (Ep 3,17 Col 2,7 Col 1,23). Infatti, per chi è radicato e fondato nella fede, la tempesta può sollevarsi, i venti possono soffiare, la pioggia può cadere a rovesci, ma egli non sarà scosso, né vacilerà, perché l’edificio è stato fondato “sulla pietra” (Mt 7,24-28), cioè su una solida base.

E non pensiamo che venga concessa a questi occhi del corpo la fermezza della fede, che è dono della mente e della ragione. Lasciamo che gl’infedeli credano a motivo dei miracoli e dei prodigi che l’occhio umano può vedere; il fedele saggio e prudente segua la ragione e il verbo, e distingua così la verità dall’errore.

Come ce li hanno tramandati coloro che all’inizio videro e furono poi ministri della Parola” (Lc 1,2). Nell’Ex sta scritto: “Il popolo vedeva la voce del Signore” (Ex 20,18). Certamente a voce si ascolta piuttosto che vederla, ma così sta scritto per farci capire che vedere la voce di Dio significa possedere altri occhi, che permettono di vedere a coloro che lo meritano. Senza dubbio nel Vangelo non è la voce che si vede, ma la Parola, che è superiore alla voce. Per questo dice ora: «Come ce li hanno tramandati coloro che all’inizio videro e poi sono divenuti ministri della Parola».

Gli apostoli hanno visto la Parola, non perché hanno visto il corpo del Signore e Salvatore, ma perché hanno visto il Verbo. Se, infatti, aver visto Gesù con gli occhi del corpo fosse lo stesso che aver visto la Parola di Dio, in questo caso Pilato, che condannò Gesù, avrebbe visto il Verbo, come anche lo avrebbero visto il traditore Giuda e tutti coloro che gridavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo, fallo sparire dalla terra” (Jn 19,15). Lungi da me ammettere che qualsiasi infedele abbia potuto vedere il Verbo di Dio. Vedere il Verbo di Dio è ciò che dice il Salvatore stesso: “Chi ha visto me, ha visto anche il Padre che mi ha mandato” (Jn 14,9).

«Come ce li hanno tramandati coloro che all’inizio videro e sono divenuti poi ministri della Parola». Le parole di Luca ci insegnano implicitamente che lo scopo di una dottrina può essere la conoscenza della dottrina stessa, e che c’è invece un’altra dottrina il cui scopo consiste nelle opere che la mettono in pratica. Ad esempio: la scienza della geometria ha per scopo soltanto la conoscenza e la dottrina; ben diversa è la scienza il cui fine esige la pratica, come la medicina. In questo caso io debbo conoscere i metodi e principi della medicina, non soltanto per conoscere ciò che debbo fare, ma anche per fare: cioè per incidere una piaga, per prescrivere una dieta rigorosamente misurata, per valutare il grado della febbre secondo il pulsare delle vene, per moderare e ridurre con periodiche cure l’abbondanza degli umori. Chi sa soltanto queste cose e non le mette in pratica possiederà una scienza inutile. C’è pertanto un analogo rapporto tra la scienza della medicina e le opere, come tra la conoscenza della Parola e il suo ministero. Per questo sta scritto: «Come ce li hanno tramandati coloro che all’inizio videro e poi divennero ministri della Parola». Dicendo «videro» significa la conoscenza e la dottrina, e dicendo «divennero ministri» ci fa conoscere che hanno compiuto le opere.

È sembrato anche a me, investigata accuratamente ogni cosa fin dal principio…” (Lc 1,3). Insiste e ripete che tutto ciò che si appresta a scrivere non l’ha conosciuto per sentito dire, ma che ha investigato ogni cosa fin dall’origine. Per questo giustamente anche l’Apostolo lo loda dicendo: “La cui lode per quanto riguarda il Vangelo è diffusa in tutte le Chiese” (2Co 8,18). Non dice così di nessun altro, lo dice solo a proposito di Luca.

È sembrato anche a me, investigata accuratamente ogni cosa fin dal principio, di scrivere per te ordinatamente, ottimo Teofilo” (Lc 1,3). Qualcuno può credere che il Vangelo sia stato scritto per un certo Teofilo. Tutti voi che ascoltate le nostre parole, se siete uomini tali da essere amati da Dio, siete anche voi Teofili, e per voi il Vangelo è scritto…

Così audacemente direi che chi è Teofilo è forte, perché deriva la sua forza e il suo vigore tanto da Dio quanto dalla sua Parola, per cui è capace di conoscere «la verità delle parole nelle quali è ammaestrato» comprendendo le parole del Vangelo nel Cristo.

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