La carità è la veste nuziale, perché il nostro
Redentore era vestito di essa quando
venne alle nozze per congiungere a sé la Chiesa.
S. Gregorio Magno, Omelia 38, 7
PRIMA LETTURA
Il Signore preparerà un banchetto, e asciugherà le lacrime su ogni volto.
SALMO RESPONSORIALE
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. R/.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R/.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R/.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R/.
SECONDA LETTURA
Tutto posso in colui che mi dà forza.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole (ai capi dei sacerdoti e ai farisei) e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
PREGHIERA DEI FEDELI
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1. Perché la Chiesa annunci con gioia al mondo che Dio ha preparato per gli uomini un banchetto nuziale, la vita eterna, e che li attende per condividere con loro la felicità. Preghiamo.
2. Perché chi regge le sorti delle nazioni si orienti a pensieri e progetti di pace e di solidarietà, impegnandosi a costruire per tutti una società migliore. Preghiamo.
3. Perché nel cuore di ogni uomo, catturato e oppresso dagli affanni terreni, rinasca la speranza nella misericordia di Dio e nella vita beata. Preghiamo.
4. Perché i giovani attirati dal consumismo, dall’edonismo e dall’individualismo scoprano la bellezza dell’impegno solidale per gli altri, specialmente per i più poveri e deboli. Preghiamo.
5. Per tutti noi, affinché ci rivestiamo degli abiti della fede autentica e della carità operosa, della speranza che non delude. Preghiamo.
O Padre, che ci hai raccolti nella Chiesa, comunità dei credenti, rendici forti per affrontare le prove della vita, testimoniando al mondo che la fede nel tuo nome conduce alla consolazione, in attesa del banchetto eterno nei cieli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
PERCORSO ESEGETICO
Nell’incarnazione del Verbo
si sono consumate le nozze del Figlio di Dio.
Egli ha legato per sempre a sé la nostra umanità
per riempirla della pienezza del suo Santo Spirito.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 1, 1-18
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. (v. 14a)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 16, 5-15
Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. (v. 7)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 25, 1-13
Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. (v. 1)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI GALATI, CAP. 4, 1-7
Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. (vv. 4-5)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI, CAP. 5, 22-33
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola. (vv. 25-26a)
DAL LIBRO DELL’APOCALISSE, CAP. 19
Son giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta … Allora l’angelo mi disse: “Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell’Agnello!”. (vv. 7b. 9a)
DAL CANTICO DEI CANTICI, CAP. 4
Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! (v. 9)
DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 62
Tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te. (vv. 4b-5)
DAL LIBRO DEL PROFETA OSEA, CAP. 2, 4-25
Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore. (v. 21a)
COMMENTO PATRISTICO
S. GREGORIO MAGNO
Dall’Omelia 38
Il regno dei cieli è simile a un re che preparò il banchetto di nozze per il figlio.
Data la vostra buona volontà avete già capito chi è questo re, il cui figlio pure è insignito del titolo regale.
Di lui dice il salmista: O Dio da’ al re il tuo giudizio e la tua giustizia al figlio del re (Sal 71, 1). Egli preparò il banchetto di nozze per il figlio. Dio Padre dispose queste nozze per il Figlio quando volle che questi si unisse alla natura umana nel grembo della Vergine e che, Dio prima dei secoli, si facesse Uomo alla fine dei secoli. … Possiamo dunque dire apertamente e con sicurezza che il Padre dispose le nozze per il Figlio re quando unì a Lui la santa Chiesa nel mistero dell’Incarnazione. Il grembo della Vergine Madre fu il talamo di questo Sposo, per cui il salmista scrive: Nel sole ha posto la sua tenda ed egli è come uno sposo che esce dal talamo (Sal 18, 2). Dio, nell’Incarnazione, uscì come uno sposo dal talamo perché venne dal grembo incorrotto della Vergine per unire a Sé la Chiesa.
Mandò dunque i servi per invitare gli amici a queste nozze. Li mandò una prima e una seconda volta, perché inviò prima i profeti e poi gli Apostoli a proclamare l’Incarnazione del Signore. Mandò dunque due volte i servi per porgere l’invito dato che preannunciò per bocca dei profeti l’Incarnazione dell’Unigenito e la indicò come compiuta attraverso la testimonianza degli Apostoli. Siccome però i primi invitati rifiutarono di venire al banchetto di nozze, nel secondo invito si dice: Ecco, ho preparato il pran- zo; i tori e gli animali pingui sono stati uccisi e tutto è pronto.
Chi indicano i tori e gli animali pingui, fratelli carissimi, se non i padri del Nuovo e dell’Antico Testamento?
Si legge poi: Essi però, non tennero conto dell’invito e se ne andarono chi in campagna, chi ai propri affari.
Andare in campagna significa, qui, darsi senza moderazione ad attività terrene mentre l’impegno negli affari è simbolo della smodata bramosia di guadagni nelle faccende mondane. Siccome infatti alcuni tutti dediti ad attività terrene o impegnati negli affari di questo mondo non si preoccupano di meditare il mistero dell’Incarnazione del Signore e di conformarvi la vita, rifiutano – come nel racconto della parabola – di venire alle nozze del re, preferendo andare in campagna o darsi agli affari. E spesso, cosa anche più grave, alcuni respingono non solo il favore di chi invita ma vi si oppongono con la forza. Per questo si aggiunge: altri addirittura presero i servi, li coprirono di ingiurie e li uccisero. Quando il re ne fu informato, si adirò e, inviate le truppe, sterminò quegli omicidi e diede alle fiamme la loro città. Sterminò gli omicidi, cioè mise a morte i persecutori. Diede alle fiamme la loro città, perché non solo le anime ma anche i corpi che ne furono dimora subiscono la tortura del fuoco della Geenna. Lo sterminio degli omicidi viene compiuto con l’invio degli eserciti, e ciò indica che ogni giudizio riguardo agli uomini ha luogo mediante gli angeli. Che cosa sono infatti le schiere degli angeli se non gli eserciti del nostro Re?
Per questo lo stesso Re è detto Signore di Sabaoth, e quest’ultimo vocabolo significa appunto “degli eserciti”.
Egli dunque manda un esercito a sterminare i suoi avversari perché il Signore compie la giustizia mediante gli angeli. I nostri padri sentivano parlare della potenza di questa giustizia, noi la vediamo attuata.
Dove sono infatti gli arroganti persecutori dei martiri? Dove sono coloro che avevano rivolto sentimenti di protervia contro il Creatore, pieni di orgoglio per la gloria di questo mondo, apportatrice di morte? Ecco, il sacrificio dei martiri fiorisce nella fede dei viventi, e coloro che si gloriavano della crudeltà con cui li perseguitavano non tornano in alcun modo alla nostra memoria, neppure nell’elenco dei morti. Vediamo dunque attuato nei fatti ciò di cui narrano le parabole.
Tuttavia questo padre che rivolge inviti ed è disprezzato, non finirà col trovare vuota la sala del convito per le nozze del figlio. Si rivolge ad altri, e questo significa che la parola di Dio, che alcuni sono restii ad accogliere, trova sempre spiriti in cui prendere dimora. Per questo si aggiunge: Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne furono degni. Andate, perciò, agli sbocchi delle vie e invitate alle nozze chiunque troverete. Se nella sacra Scrittura le vie sono simbolo dell’attività, gli sbocchi delle vie ne indicano il venir meno, e ciò fa riflettere che spesso arrivano facilmente a Dio quanti non hanno alcun successo nella loro attività in questo mondo.