27.a Domenica del T.O. – B

Fuggiamo la superbia, seguiamo la semplicità
dei piccoli, perché la verità è nemica
della superbia, mentre la semplicità
che si accompagna alla verità è sublime
pur nella piccolezza.
S. Ambrogio, Esp. del vang. sec. Luca VIII, 60

PRIMA LETTURA
I due saranno un’unica carne.
Gen 2,18-24
SALMO RESPONSORIALE
Sal 127
SECONDA LETTURA
Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine.
Eb 2,9-11
CANTO AL VANGELO
(1Gv 4,12)
VANGELO
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.
Mc 10,2-16
PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO

L’unione dell’uomo e della donna nel matrimonio
è il segno che Dio ha scelto
per indicare il suo amore fedele per il suo popolo,
amore che si consuma in Cristo,
che si e fatto con noi una sola carne.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 2, 1-11
Tre giorni dopo ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli, (vv. 1-2)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI, CAP. 5, 21-33
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! (vv. 31-32)

DAL LIBRO DELL’APOCALISSE, CAP. 21
Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo, (v. 2)

SALMO 19 (18)
Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, (v. 6a)

DAL CANTICO DEI CANTICI, CAP. 8, 1-14
Le grandi acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo, (v. 7a)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 54, 1-17
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia, (v. 10)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 62,1-12
Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te. (v. 5)

DAL LIBRO DEL PROFETA GEREMIA, CAP. 31, 1-20
Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà, (v. 3b)

DAL LIBRO DEL PROFETA OSEA, CAP. 2, 4-25
Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore, (vv. 21-22)

DAL LIBRO DELLA GENESI, CAP. 1, 2 6 – 3 1
Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò. (v. 27)

COMMENTO PATRISTICO

S. AMBROGIO
Dall’Esposizione del vangelo secondo Luca VIII, 57-59

Lasciate che i bambini vengano a me e non impediteli; perché a chi è come loro va il Regno di Dio. Eppure quella è un’età dall’energia debole, dall’intelligenza inetta, dal giudizio immaturo. Perciò non viene anteposta un’età all’altra; diversamente il crescere negli anni sarebbe un guaio. Che motivo c’è per desiderare che sopraggiunga la maturità degli anni, se è destinata a togliermi il merito del Regno celeste?

Dunque Dio ci ha dato di avanzar negli anni per peccare, non per crescere nella virtù? Perché allora Egli scelse come suoi apostoli chi non aveva più un’età da bambini, ma era avanti negli anni? Allora perché afferma che i bambini sono fatti per il Regno dei cieli? Forse perché non conoscono la malvagità, non sanno ingannare, non osano restituire colpo con colpo, ignorano la ricerca ansiosa delle ricchezze, non desiderano l’onore, l’ambizione. Ma la virtù non consiste nell’ignorare tutte queste cose, bensì nel disprezzarle, e la padronanza di sé stessi non è un pregio là dove l’onestà non è che fiacchezza.

Quindi qui viene designata non l’età puerile, bensì questa rettitudine che va a gara con la semplicità dei fanciulli. In realtà, la virtù non consiste nel non potere, ma nel non voler peccare, e nel mantenere una tale perseveranza della volontà far sì che l’intenzione imiti l’infanzia, ne segua la natura. E del resto lo stesso Salvatore ha indicato che è così, dicendo: Se non vi convertirete e diverrete come questo fanciullo, non entrerete nel Regno dei cieli (Mt 18, 3).

Chi è dunque il fanciullo che gli apostoli di Cristo debbono imitare? Forse un ragazzino? Sarebbe questa la virtù degli apostoli? Chi è dunque questo fanciullo?

Non forse Colui del quale dice Isaia: Un fanciullo è nato per noi, ci è stato donato un figlio? (Is 9, 6). Proprio questo fanciullo ti ha detto: prendi la tua croce e seguimi. E perché riconosca che è un fanciullo: Oltraggiato non rispondeva con oltraggi; percosso non restituiva il colpo (1 Pt 2, 23): ecco la virtù perfetta. Perciò tanto nella fanciullezza vi è come una veneranda anzianità di carattere, tanto nella vecchiezza vi è un’innocente fanciullezza; infatti, vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni; la canizie per gli uomini sta nella sapienza, età senile una vita intemerata (Sap 4, 8 s.). E per tale motivo è anche stato scritto: Lodate, fanciulli, il Signore, lodate il nome del Signore (Sal 112, 1), perché nessuno loda il Signore, se non è perfetto; di fatto, nessuno può dire Gesù Signore se non in virtù dello Spirito Santo (1 Cor 12, 1).

Questa profezia sembra riguardare il popolo della Chiesa, il quale, benché più giovane, col suo impegno nella virtù ha preceduto il popolo più anziano dei Giudei. Anche per questo si dice: Ecco, io e i miei fanciulli che mi hai dato (Eb 2, 13). Questi sono i fanciulli, i quali, accompagnando con esclamazioni profetiche il Signore portato in groppa all’asinelio, gridavano ch’era giunto il riscatto delle Genti; questi sono i fanciulli o anche gli infanti, i quali con più ricca abbondanza attinsero al petto di Cristo, più dolce del vino; e dalla bocca dei bimbi e degli infanti hai tratto la lode (Mt 21, 16; Sal 8, 3).

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Il Signore guarda il vostro cuore, non il
vostro patrimonio. Non guarda quanto
gli offriamo in sacrificio, bensì l’amore
con cui glielo offriamo.
S. Gregorio Magno, Omelia 5