22.a Domenica del T.O. – B

Coloro che desiderano aver parte al pane
della vita che discende dal cielo, debbono
purificare le loro opere con il frequente
lavacro delle elemosine, delle lacrime
e degli altri frutti di giustizia, per
poter partecipare ai misteri celesti con
purezza di cuore e di corpo.
San Beda il Venerabile, Esp. sul vang. di Marco II

PRIMA LETTURA
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando … osserverete i comandi del Signore.
Dt 4,1-2.6-8
SALMO RESPONSORIALE
Sal 14
SECONDA LETTURA
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.
Giac 1,17-18.21-22.27
CANTO AL VANGELO
(Gc 1,18)
VANGELO
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
Mc 7,1-8.14-15.21-23
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi

PERCORSO ESEGETICO

Il santo timore di Dio
e l’amorosa osservanza dei suoi comandamenti
sono l’inizio della sapienza:
la sorgente della purezza dei pensieri del cuore.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 17, 1-26
Consacrali nella verità, la tua parola è verità, (v. 17)

DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 1, 16-27
Accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime, (v. 21b)

SALMO 51 (50)
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo, (v. 12)

SALMO 111 (110)
Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele; la lode del Signore è senza fine. (v. 10b)

SALMO 119 (118), 1-16
Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue parole, (v. 9)

DAL LIBRO DEI PROVERBI, CAP. 1
Ascolti il saggio e aumenterà il sapere, e l’uomo accorto acquisterà il dono del consiglio. … Il timore del Signore è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione, (vv. 5.7.)

DAL LIBRO DEL QOÈLET, CAP. 12, 9-14
Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogni cosa: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l’uomo è tutto, (v. 13)

DAL LIBRO DEL SIRACIDE, CAP. 1
Pienezza della sapienza è temere il Signore; essa inebria di frutti i propri devoti, (v. 14)

DAL LIBRO DEL PROFETA GEREMIA, CAP. 31, 31-34
Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo, (v. 33b)

DAL LIBRO DEL DEUTERONOMIO, CAP. 5, 32-6, 25
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore, (v. 6)

COMMENTO PATRISTICO

S. AMBROGIO
Dal Commento al salmo CXVIII 10, 45-47

Diventi senza macchia il mio cuore nelle opere con cui tu giustifichi, così che io non resti smarrito (Sal 118, 80). Quanto più elevato è il profeta, vuoi per il dono della profezia vuoi per la grazia della regalità, tanto più persegue l’umiltà e propone il modello da imitare. Lo si vede dal fatto che un profeta così grande chiede con insistenza che il suo cuore diventi senza macchia. Precedentemente aveva richiesto: Crea in me, o Dio, cuore puro! Non aveva detto fa’, ma crea, acciocché il suo cuore dovesse essere rimesso in vita e purificato da capo.

… E bene ha usato l’espressione senza macchia, perché il cuore umano è come macchiato dalla sporcizia di pensieri vergognosi. Se basta un pensiero a sporcarlo, quanto lo inquina allora le opere! Non inquinare con pensieri illeciti le tue zone più segrete, se non vuoi sporcare con un grave inquinamento quel luogo che credi di avere puro! Ti lavi le mani, quasi potessi lavar via la colpa, ben sapendo che non puoi lavare il tuo spirito inquinato da pensieri impuri. Anche Pilato si lavò le mani, ma non gli fu possibile lavare il suo cuore: rimase sporco del delitto benché avesse lavato le sue mani nell’acqua. Sta a sentire come anche il pensiero possa inquinare: Non è ciò che entra nella bocca che inquina l’uomo, ma ciò che dalla bocca esce. Dal cuore infatti escono i pensieri peccaminosi, gli omicidi, gli adulteri, le fornicazioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Chieste sono le cose che inquinano l’uomo. Dunque, se sei inquinato all’interno, purifica prima ciò che sta all’interna.

Una volta che tu abbia purificato ciò che sta all’interno, hai purificato anche l’esterno; così, se l’acqua scorre intorbidata, è inutile pensare di ripulire la cisterna, se l’acqua esce fangosa alla sorgente: non gioverà a nulla aver nettato le vasche, se il difetto è nella sorgente. Sei tu che devi purificarti per primo, se vuoi che da te scorra tutto ciò che è puro. Il tuo cuore è la sorgente da cui scaturiscono i tuoi pensieri.

In quella fonte o viene vomitata l’acqua torbida dell’impudicizia; o sgorga la limpida vena della pietà.

Hai appreso che bisogna purificare il cuore. Apprendi ora il modo con cui purificarlo. Questa sorgente è purificata da una doverosa opera giustificatoria, cioè dall’ammissione dei peccati … Dunque, nessuno si vanti – come ha detto Salomone – di avere un cuore casto (Cfr. Pr 20, 9) ma colui che si vanta, si vanti nel Signore, che nella sua bontà ha creato per i suoi fedeli un cuore puro e lo ha reso senza macchia, per mezzo delle sue opere che giustificano. Quali sono queste opere che giustificano? L’hai sentito dire, questo: Dichiara le tue ingiustizie se vuoi essere giustificato! (Is 43, 26) Dunque l’uomo che dichiara le sue ingiustizie viene giustificato. Ma chi viene giustificato non resta smarrito perché ha preceduto la vergogna dei peccati con una tempestiva ammissione di colpa.

Vedi

Download diretto

File Dimensione del file
pdf R_22_TO_B_2024 118 KB

Vedi anche

32.a Domenica del T.O. – B

32.a Domenica del T.O. – B

Il Signore guarda il vostro cuore, non il
vostro patrimonio. Non guarda quanto
gli offriamo in sacrificio, bensì l’amore
con cui glielo offriamo.
S. Gregorio Magno, Omelia 5