Che cosa abbiamo creduto e che cosa abbiamo
conosciuto? Che tu sei il Cristo,
Figlio di Dio, cioè che tu sei la stessa vita
eterna e nella carne e nel sangue ci dai
ciò che tu stesso sei.
S. Agostino, Tratt. sul vang. di Giov 27, 9
PRIMA LETTURA
Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio.
Gs 24,1-2.15-17.18
Dal libro di Giosuè
In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio.
Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
SALMO RESPONSORIALE
Sal 33
R/. Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R/.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo. R/.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R/.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato. R/.
Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. R/.
SECONDA LETTURA
Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.
Ef 5,21-32
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
CANTO AL VANGELO
(Gv 6,63.68)
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
VANGELO
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
Gv 6,60-69
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
PREGHIERA DEI FEDELI
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Celebrare l’Eucaristia significa dire come Pietro: “Tu, Signore, hai parole di vita eterna”. Nella fede riconosciamo il dono della salvezza offerto sull’altare, in attesa della sua venuta. Preghiamo il Padre perché renda forte la nostra fede, preghiamo insieme e diciamo:
Ascoltaci, o Signore.
1. Per il Papa, i vescovi e i ministri della Chiesa: aiutino i cristiani a conoscere sempre meglio la Parola di Gesù, a interiorizzarla, perché si traduca in gesti concreti nella vita di ogni giorno, preghiamo.
2. Per i non credenti, per quanti fanno propria una religione vuota e superficiale: siano guidati nella scoperta della bellezza della fede cristiana, preghiamo.
3. Per gli sposi: vivano nell’unità e nell’amore e siano segno dell’amore di Cristo per la sua Chiesa, preghiamo.
4. Per la nostra comunità cristiana: viva nella piena fiducia in Gesù che ci parla, ci interpella, ci nutre e ci ama, preghiamo.
O Padre, salva il tuo popolo che pone in te la sua fiducia, e abbi pietà di noi, quando la nostra debolezza esita di fronte ai tuoi inviti e ai tuoi comandi. Per Cristo nostro Signore.
PERCORSO ESEGETICO
Diventando discepoli,
nell’ascolto perseverante e fiducioso del Signore Gesù,
si giunge a gustare la dolcezza dello Spirito Santo,
l’Amore eterno del Padre celeste.
La sapienza del sangue e della carne, infatti,
e impotente a penetrare i misteri del regno di Dio.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 8, 31-37
Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi, (v. 31)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 15, 1-7
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, (v.10a)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 11, 25-30
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero, (vv. 29-30)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI, CAP. 5, 1-5
L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato. (v. 5b)
DALLA PRIMA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 2
Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, (vv. 6-7a)
DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 3, 13-18
La sapienza che viene dall’alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia, (v. 17)
SALMO 19 (18)
Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante, (vv. 10-11)
SALMO 81 (80)
Se il mio popolo mi ascoltasse … li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia, (vv. 14a. 17)
SALMO 119 (118), 97-112
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca, (v. 103)
DAL LIBRO DEI PROVERBI, CAP. 24, 3-14
Mangia, figlio mio, il miele perché è buono e dolce sarà il favo al tuo palato. Sappi che tale è la sapienza per te. (vv. 13-14a)
COMMENTO PATRISTICO
S. AGOSTINO
Dal Commento al Vangelo di S. Giovanni 27
Pietro è l’unità rispetto all’universalità.
9. Il Signore si rivolge a quei pochi che erano rimasti: Disse allora Gesù ai dodici – cioè a quei dodici che erano rimasti –: Volete andarvene anche voi? Non se ne andò nessuno, neppure Giuda. Il motivo per cui Giuda rimase, era già chiaro al Signore, e più tardi lo fu anche per noi. Pietro rispose per tutti, uno per molti, l’unità per l’universalità: Gli rispose Simon Pietro: Signore, a chi andremo? Se ci scacci da te, dacci un altro simile a te. A chi andremo? Se ci allontaniamo da te, a chi andremo? Tu hai parole di vita eterna. Vedete come Pietro, per grazia di Dio, per ispirazione dello Spirito Santo, ha capito? Perché ha capito? Perché ha creduto. Tu hai parole di vita eterna. Tu ci dai la vita eterna offrendoci il tuo corpo e il tuo sangue. E noi abbiamo creduto e conosciuto. Non dice: abbiamo conosciuto e creduto, ma abbiamo creduto e conosciuto. Abbiamo creduto per poter conoscere; se, infatti, avessimo voluto conoscere prima di credere, non saremmo riusciti né a conoscere né a credere. Che cosa abbiamo creduto e che cosa abbiamo conosciuto? Che tu sei il Cristo Figlio di Dio (Gv 6, 68-70), cioè che tu sei la stessa vita eterna, e nella carne e nel sangue ci dai ciò che tu stesso sei.
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