2° Domenica dopo l’Epifania – C

PRIMA LETTURA
Lettura del libro di Ester 5, 1-1c. 2-5

SALMO RESPONSORIALE
Sal 44 (45)

R. Intercede la regina, adorna di bellezza.

SECONDA LETTURA
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 1, 3-14

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 2, 1-11

COMMENTO AL VANGELO

ALBERT VANHOYE
Da Il Sangue dell’Alleanza in “Sangue e vita” 10, ed. Pia Unione Prez.mo Sangue, Roma 1992, 78-79

Il progetto di Dio, simboleggiato a Cana (cfr Gv 2, 1-11), sarà realizzato sul Calvario. Il vero sposo a Cana è Gesù, come Giovanni Battista lo indica nel testo: Colui che ha la sposa è lo sposo (Gv 3, 29).

a) L’acqua
Giovanni dice che a Cana vi erano delle giare che servivano per la purificazione dei giudei. L’acqua della purificazione dei giudei viene trasformata e diventa il vino delle nozze. Così vediamo il passaggio dall’antica alleanza alla nuova. Nell’antica c’è soltanto l’acqua della purificazione esterna. Infatti l’acqua per le purificazioni non si beve, serve solo per lavare esternamente. Ciò significa che le purificazioni antiche erano impotenti a purificare interiormente e non bastavano per le nozze della nuova alleanza. Esse rappresentavano tutto il sistema della legge scritta sulla pietra, che era inefficace, perché era esterna e non cambiava i cuori, perché non vi immetteva il vino dell’amore. Quando viene lo sposo, egli non battezzerà nell’acqua, ma nello Spirito e farà servire il vino buono.

b) Il vino
Da dove viene questo vino? Il maestro di tavola non lo sapeva, riferisce l’evangelista. Come sarà prodotto questo vino eccellente? Il vangelo lo rivelerà in seguito, nel capitolo sesto, quando Gesù dirà: Il mio sangue è vera bevanda (Gv 6, 55); e è una bevanda di nozze e di alleanza. All’ultima cena Gesù chiama il suo sangue sangue di alleanza (Mt 26, 8). E nel capitolo sesto di Giovanni leggiamo: Chi beve il mio sangue dimora in me e io in lui (Gv 6, 56). Non è possibile immaginare un’alleanza più stretta, più intima e più perfetta di questa interiorità reciproca. È una nuova forma di alleanza che non si conosceva nell’antico testamento. Allora si diceva: Sarò per voi Dio e voi sarete il mio popolo (Lv 26, 12). Era una relazione reciproca molto bella; ma Gesù va al di là di questa relazione di appartenenza a Dio. Gesù parla di interiorità reciproca: noi in lui e lui in noi. Quindi il vino buono verrà dal Calvario e sgorgherà paradossalmente da un corpo tormentato dalla sete. Allora, e soltanto allora, si saprà da dove viene il vino sovrabbondante delle nozze. Il sangue dell’uva è il sangue che sgorga dal cuore di Gesù. Senza il Calvario, il miracolo di Cana non avrebbe molto senso e sarebbe soltanto un’attuazione passeggera ed effimera di messianismo terreno e di abbondanza materiale.
Grazie al Calvario, questo segno dimostra tutto il suo significato e rivela il progetto di Dio che è un progetto ambizioso e bellissimo di un’unione intima e forte. D’altra parte, però, è anche vero che senza le nozze di Cana la Pasqua di Gesù non sarebbe stata rivelata in tutte le sue dimensioni e specialmente nella sua dimensione più importante che è quella nuziale, che non si manifesta sul Calvario. Sulla croce Gesù è solo, abbandonato e rigettato; però proprio in questo abbandono egli realizza l’alleanza.
Vediamo così l’armonia della rivelazione evangelica, in cui ogni episodio viene illuminato dal Calvario e, reciprocamente, il Calvario viene illuminato dagli episodi precedenti. Cana rivela l’aspetto più importante del Calvario, che è quello delle nozze, dell’alleanza nuova, col vino veramente nuovo.

APRI FILE

Download diretto

File Dimensione del file
pdf 2° Domenica dopo l'Epifania - C 208 KB
LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

Vedi anche

VI Domenica dopo il martirio di San Giovanni il precursore – C

Venite, adoriamo:
prostriamoci a colui che ci ha creato
perché è nostro Signore e nostro Dio.
Sal 94 (95), 6-7a

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online