2.a Domenica del T.O. – A

Uno è l’agnello morto per tutti, che riacquista
a Dio Padre tutto il gregge che è
sulla terra. Uno per tutti, per sottomettere
tutti a Dio. Uno per tutti, per guadagnare tutti.
S. Cirillo di Alessandria, Com. al vang. di Giov. II

PRIMA LETTURA
Ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza.
Is 49,3.5-6
SALMO RESPONSORIALE
R/. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Salmo 39
SECONDA LETTURA
Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
1Cor 1,1-3
CANTO AL VANGELO
(Gv 1,14.12)
VANGELO
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
Gv 1,29-34
PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO

Giovanni rivela che Gesù è il vero agnello pasquale,
vittima immolata per noi,
che ci salva dalla schiavitù del peccato
e ci introduce nella libertà dei figli di Dio.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 8, 31-46
Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. (v. 32)

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 12, 20-36
Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce. Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro. (v. 36)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 22, 1-20
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi”. (vv. 19-20)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI GALATI, CAP. 5
Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. (v. 1)

DALLA LETTERA AGLI EBREI, CAP. 9 E 10
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente? (vv. 9, 13-14)

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PIETRO APOSTOLO, CAP. 1, 13-25
Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. (vv. 18-19)

DAL LIBRO DELL’APOCALISSE, CAP. 5
L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione. (v. 12)

DAL LIBRO DELL’APOCALISSE, CAP. 14, 1-13
Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello. Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia. (vv. 4-5)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 52, 13-53, 12
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità… era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. (vv. 5a. 7b)

DAL LIBRO DELL’ESODO, CAP. 12
Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d’Egitto. (v. 13)

COMMENTO PATRISTICO

S. CIRILLO DI ALESSANDRIA
Dal Commento al vangelo di Giovanni, lib. II.

L’indomani Giovanni vede Gesù venire verso di lui. In un tempo molto breve Giovanni Battista diviene profeta e apostolo. Infatti già mostra presente colui che predicava sarebbe venuto. Per la qual cosa, superò anche la misura del profeta, come lo stesso Salvatore dice in un luogo mentre discute di lui con i Giudei: Cosa siete andati a vedere nel deserto? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta (Mt 11, 9). Quelli profetavano che Cristo sarebbe venuto in un certo tempo; questi, invece, mentre gridava che sarebbe venuto, lo mostrò anche presente: L’indomani, Giovanni vede Gesù venire verso di lui. E dice: Ecco l’agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo.

Non più preparate: questa parola non è più adatta al tempo, giacché ormai si vede e sta davanti agli occhi colui per cui si fa la preparazione. La realtà delle cose postula un altro modo esprimersi. Bisogna chiarire chi sia colui che è presente, e per quali motivi sia disceso da noi chi è venuto dal cielo. Ecco, dunque, egli dice, l’agnello di Dio che il profeta Isaia ci predisse, dicendo: Come un agnello fu condotto al macello, come pecora di fronte ai suoi tosatori, non ha aperto bocca (Is 53, 7).

Egli, già un tempo, fu prefigurato dalla Legge di Mosè. Ma, in quel tempo, salvava solo in parte, non effondendo verso tutti la sua misericordia: era, infatti, tipo e ombra; ora, invece, il vero agnello, che una volta fu prefigurato, è condotto ad essere ucciso come ostia immacolata per tutti, per allontanare il peccato dal mondo, per sconfiggere lo sterminatore dell’umanità, per abolire, morendo, la morte per tutti, per riscattare gli uomini dalla maledizione, per porre fine, finalmente, alla condanna: Sei terra, e ritornerai nella terra (Gen 3, 19), per essere il secondo Adamo, non il terrestre ma il celeste, per essere l’inizio d’ogni bene per la natura umana, la liberazione dalla corruzione sopravvenuta, il datore della vita eterna, causa di riconciliazione con Dio, principio di pietà e giustizia, e finalmente la via per il regno dei cieli.

Uno è l’agnello morto per tutti, che riacquista a Dio Padre tutto il gregge che è sulla terra. Uno per tutti, per sottomettere tutti a Dio. Uno per tutti per guadagnare tutti: affinché tutti finalmente non vivano per se stessi, ma per colui che morì e risuscitò per loro (2 Cor 5, 15). Poiché eravamo caduti in molti peccati, e per questo eravamo soggetti alla morte e alla corruzione, il Padre diede suo Figlio come mezzo di redenzione per noi, uno per tutti, poiché tutti sono in lui, ed è migliore di tutti. Uno solo morì per tutti, affinché tutti vivessimo in lui.

Dopoché la morte divorò l’agnello ucciso per tutti, nello stesso tempo, rigettò tutti, in lui e con lui.

Tutti eravamo in Cristo che, a causa nostra e in favore nostro, è morto ed è risorto.

Una volta tolto di mezzo il peccato, come era possibile che non fosse tolta di mezzo anche la morte che proveniva da esso e per esso? Morta la radice, come si potrà salvare il germoglio? Per quale motivo dovevamo ancora morire, una volta che era morto il peccato?

Perciò, dopo l’uccisione dell’agnello di Dio, diciamo con esultanza: Dov’è, o morte, la tua vittoria?

Dov’è, o inferno, il tuo pungiglione? (1 Cor 15, 55). Infatti, ogni iniquità si chiuderà la bocca (Sal 107, 42) come, in un luogo, canta il Salmista, e non potrà più accusare coloro che peccavano per debolezza.

È Dio che giustifica (Rm 9, 33). Cristo ci ha riscattato dalla maledizione della Legge, essendo per noi divenuto maledizione (Gal 3, 13) affinché noi evitassimo la maledizione del peccato…

E Giovanni testimoniò dicendo: Ho contemplato lo Spirito discendere come colomba dal cielo e fermarsi su di lui. Ed io non lo conoscevo; ma colui il quale mi ha inviato a battezzare in acqua mi ha detto: Colui sopra il quale vedrai scendere e fermarsi lo Spirito è lui che battezza in Spirito Santo.

Poiché dunque il primo Adamo non aveva conservato la grazia datagli da Dio, Dio Padre ci destinò il secondo Adamo dal cielo. Ci mandò il proprio Figlio, fatto a nostra somiglianza, che non conosceva cambiamento e alterazione e non conosceva il peccato, affinché, come per la disobbedienza del primo ci attirammo l’ira divina, così per l’obbedienza del secondo fuggissimo la maledizione e cessassero i suoi mali.

Poiché dunque il Verbo di Dio si fece uomo, ricevette lo Spirito dal Padre come uno di noi, non ricevendo qualcosa di speciale per sé: egli era colui che dà lo Spirito; ma affinché, ricevutolo, egli, che non conobbe il peccato, lo conservasse per la nostra natura, e stabilisse in noi, di nuovo, la grazia che era svanita.

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