In tutto il nostro mendicare, nella nostra
miseria, povertà, bisogno e tribolazione,
non c’è nessuno che ci spezzi del pane;
non c’è nessuno che pensi a nutrirci, nessuno
che ci ristori se non Tu, Dio nostro.
Baldovino di Ford, Il Sacramento dell’altare II, 1, 26
PRIMA LETTURA
Venite e mangiate.
SALMO RESPONSORIALE
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R/.
Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
Tu apri la tua mano
e sazi il desiderio di ogni vivente. R/.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità. R/.
SECONDA LETTURA
Nessuna creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
Tutti mangiarono e furono saziati.
In quel tempo, avendo udito (della morte di Giovanni Battista), Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
PREGHIERA DEI FEDELI
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1. Perché la Chiesa, fortificata dal pane eucaristico, senta compassione per le folle che cercano di placare la sete di senso della loro esistenza, donando ad esse Gesù, il pane di vita. Preghiamo.
2. Perché si risvegli e rimanga viva in ogni uomo che possiede beni la tensione a condividere le sue ricchezze, facendone parte a chi è povero e bisognoso. Preghiamo.
3. Per coloro che fanno parte di organizzazioni che combattono la fame nel mondo, affinché la loro azione sia ispirata da una fede sincera che li porta a prolungare il gesto di Cristo che sfamava le folle. Preghiamo.
4. Perché coloro che hanno dissipato la loro vita si convertano e sperimentino la misericordia gratuita di Dio. Preghiamo.
5. Perché la mensa eucaristica ci renda veramente fratelli in Cristo, uniti nella fede e nell’impegno per la giustizia e la condivisione dei beni. Preghiamo.
O Padre, buono verso tutti, tu che provvedi ai bisogni di coloro che sono rivolti a te in attesa, esaudisci le preghiere del tuo popolo, che ha fame del tuo amore e della tua tenerezza. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
PERCORSO ESEGETICO
La morte di Giovanni Battista
segna l’inizio della predicazione di Cristo
per cui è data agli uomini, nella Chiesa,
la pienezza della grazia.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 1, 1-18
Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. (vv. 15-16)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 1, 19-34
Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!”. (v. 29)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 3, 22-36
Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire. (vv. 29-30)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 4, 12-17
Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea. … Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. (vv. 12.17)
DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 1, 67-79
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge. (vv. 76-78)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI, CAP. 10
La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo. (v. 17)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI COLOSSESI, CAP. 1
Piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose. (vv. 19-20a)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO A TITO, CAP. 2, 11-14
È apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini. (v. 11)
DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 40, 1-11
Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore. doppio castigo per tutti i suoi peccati. (vv. 1-2)
DAL LIBRO DEL PROFETA MALACHIA, CAP. 3
Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti. (v. 1)
COMMENTO PATRISTICO
BALDOVINO DI FORD
Dal trattato Il sacramento dell’altare, 91
La manna spirituale, che non manca di nulla quanto al sapore, riesce tanto più dolce e soave al palato quanto supera con abbondanza ogni aspettativa.
Dio ha per natura la bontà, per sostanza la carità, per essenza la tenerezza: volendo rivelare questa sua natura, quanto essa sia dolce, e questa dolcezza che Egli usa ai suoi figli, quanto sia colma di soave tenerezza, per la grande carità con la quale ci ha amati ha voluto mandare nel mondo il suo Figlio, pane degli Angeli. Tanto Dio ha amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito (Gv 3,16). È questa la vera manna fatta piovere dal Signore come cibo. Stillarono i cieli davanti al Dio del Sinai (Sal 61, 9-11); è questa la pioggia deliberatamente serbata da Dio per la sua eredità, quella che nella sua dolcezza Dio ha preparato al misero. È Cristo, disceso per tutti e che si piega verso tutti, che con bontà accoglie a fare penitenza ed ha un sapore soavissimo per tutti quelli che lo accolgono, Egli che solo basta ed appaga tutti i santi desideri. Contenendo in sé ogni dolcezza e gusto, ogni sapore soave, egli si dà in misura diversa agli uni e agli altri, a seconda del desiderio, dell’attesa e della sensibilità di ciascuno.
Davvero i comandamenti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore (Sal 18, 9), e sono tanto vari quanto diverse sono le vie in Cristo per raggiungere Cristo.
Per ciascuno egli presenta un sapore, a seconda di ciò che si sceglie e di ciò che si ama. Vi sono diversi ordini e costumi tra i giusti, diverse professioni e stili di vita, diversi propositi e impegni. E a tutti questi si piega indulgente la tenerezza di Cristo, buono verso tutti (Sal 144, 9), che si partecipa a tutti e a ciascuno dispensa il cibo a lui gradito. Egli ha un sapore per l’uomo pentito, uno per quello che inizia; uno per l’uomo in cammino e uno per quello arrivato; un sapore nella vita attiva, e uno in quella contemplativa; uno per chi usa di questo mondo, uno per chi non ne usa, uno per chi non è sposato e uno per lo sposato; uno per chi digiuna e distingue giorno da giorno, uno per chi invece li giudica tutti uguali.
Dolce è il sapore della manna quando solleva dalle angustie, quando cura le debolezze, quanto mitiga le tentazioni, quando aiuta un inizio e corrobora la speranza. Dolce è Gesù e dolce il suo nome: la memoria di Lui è il desiderio dell’anima. Dolce quando raccoglie le speranze, quando fa tacere i singhiozzi, quando pone fine ai sospiri e asciuga le lacrime.
Dolce nella purità della vita, dolce nella pace della coscienza, dolce nella speranza della visione.
Dolce nella preghiera; dolce nella parola, dolce nella lettura, dolce nella contemplazione, dolce nella compunzione e nel giubilo del cuore; dolce sulla bocca e dolce nel cuore, dolce nell’amore, Lui, cuore stesso della dolcezza e dolcezza dell’amore. La sua inestimabile bontà è il primo tra i doni, è la più profonda delle gioie. Quanti lo assaporano ne avranno ancora fame e quanti avranno fame no saziati. Ed una volta saziati lo loderanno sempre, e sempre sgorgherà loro dal cuore la memoria della sua bontà immensa (Sal 144, 7).