16.a Domenica del T.O. – A

Chi è buon grano, continui ad esserlo fino
al giorno del raccolto; coloro che sono
zizzania si cambino in buon grano.
S. Agostino, Discorso 73/A, 1

PRIMA LETTURA
Dopo i peccati, tu concedi il pentimento.
Sap 12,13.16-19

SALMO RESPONSORIALE
Sal 85

 

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche. R/.
Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio. R/.
Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà,
volgiti a me e abbi pietà. R/.

SECONDA LETTURA
Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.
Rm 8,26-27

CANTO AL VANGELO
(Mt 11,25)

VANGELO
Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
Mt 13,24-43

 

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

PREGHIERA DEI FEDELI
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Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

 

1. Perché la Chiesa, nata come un piccolo granello di senapa, sappia accogliere sotto i suoi rami tutti gli uomini, annunciando ad essi il Vangelo, con mitezza e sincerità. Preghiamo.
2. Perché negli uomini lieviti il desiderio di giustizia e di pace, spingendoli ad operare per il bene comune. Preghiamo.
3. Perché ogni battezzato si apra al dono dello Spirito, impari ad ascoltarlo nel suo cuore e sia pronto a tradurre i suoi insegnamenti in comportamenti coerenti. Preghiamo.
4. Per i genitori e per tutti coloro che sono impegnati nel servizio educativo, perché abbiano la pazienza di rispettare i tempi e i ritmi di crescita di ogni persona, guidandola ad aprirsi all’amore di Dio. Preghiamo.
5. Perché i cristiani maturino la convinzione che nel mondo la zizzania non prevarrà sul buon seme e che il Regno si manifesterà in pienezza secondo la volontà di Dio. Preghiamo.

La tua forza, Signore è principio di giustizia, tu sei indulgente con tutti. Per questo ti supplichiamo di accogliere le nostre preghiere e di esaudirle, secondo i tuoi disegni provvidenziali. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

PERCORSO ESEGETICO

Nella Chiesa pellegrina sulla terra Dio consente che,
sopra il buon seme della Parola divina, che genera l’unità,
venga seminato il cattivo seme della menzogna,
che genera la divisione e la discordia.
Questo serve a purificare la fede dei credenti
per renderli sempre più luminosi per il regno dei cieli.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 8, 31-47
Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. (vv. 43-44)

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 1, 10-2, 16
Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d’intenti. (v. 10)

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 11, 17-34
È necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri credenti in mezzo a voi. (v. 19)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI, CAP. 4, 1-16
È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti … finché arriviamo tutti all’unità della fede. (vv. 11a. 13a)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI FILIPPESI, CAP. 1, 27-30
Nel caso che io venga e vi veda o che di lontano senta parlare di voi, sappia che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del vangelo, senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. Questo è per loro un presagio di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio. (vv. 27b-28)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI FILIPPESI, CAP. 2, 12-17
Siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita. (vv. 15-16a)

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PIETRO APOSTOLO, CAP. 1, 1-9
Siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo. (vv. 6-7)

COMMENTO PATRISTICO

S. AGOSTINO
Dal Discorso 73/a, 1-2

Considerate che cosa dobbiamo scegliere di essere nel suo campo: considerate come ci troverà il giorno del raccolto. In effetti il campo, che è il mondo, è la Chiesa sparsa per il mondo. Chi è buon grano, continui ad esserlo fino al giorno del raccolto; coloro che sono zizzania, si cambino in buon grano. Ora, tra gli uomini e le vere spighe di zizzania corre questa differenza: quanto alle cose ch’erano nel campo la spiga rimane spiga, la zizzania rimane zizzania; al contrario nel campo del Signore, cioè nella Chiesa, chi era frumento si cambia talora in zizzania, e quelli ch’erano zizzania si cambiano talora in frumento poiché nessuno sa cosa avverrà domani.

Ecco perché agli operai che s’erano irritati col padre di famiglia quando volevano andare ad estirpare la zizzania ciò non fu permesso; poiché essi volevano sradicare la zizzania, non fu loro permesso di separarla. Fecero ciò a cui erano adatti ma riservarono la separazione della zizzania agli angeli. In verità però essi non volevano riservare agli angeli la separazione della zizzania; ma il padre di famiglia, che conosceva tutti, e sapeva che si doveva rimandare la separazione, ordinò loro di tollerare la zizzania, non di separarla.

Avendo essi detto: Vuoi che andiamo a strapparla via? No – rispose – per non correre il rischio di sradicare anche il frumento; mentre volete strappare via la zizzania. Allora, o Signore, sarà insieme con noi nel granaio la zizzania? Nel giorno del raccolto dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in piccoli fasci per bruciarla; tollerate nel campo quel che non avrete con voi nel granaio.

Ascoltate, carissimi, voi che siete buon grano di Cristo, carissime spighe di Cristo; ascoltate, carissimi, voi che siete frumento di Cristo: fate attenzione a voi stessi, considerate i vostri intimi sentimenti, esaminate la vostra fede e la vostra carità, svegliate la vostra coscienza, e se troverete di essere frumento vi venga in mente: Chi avrà perseverato fino alla fine, questo sarà salvo (Mt 10, 22).

Chi però, dopo aver esaminato la propria coscienza, si troverà tra quelli che sono zizzania, non deve esitare a cambiare vita. Ancora non c’è il comando che il grano è falciato, ancora non c’è il raccolto. Non essere oggi quello che sei stato ieri, ma neppure devi essere domani come sei oggi. Che ti giova dire che una buona volta ti cambierai? Dio ti ha promesso il perdono dopo che ti sarai mutato, non ti ha promesso il domani. Quale sarà lo stato in cui uscirai dal corpo, tale arriverai al giorno del raccolto. …

È quaggiù, nel campo, che si diventa o da zizzania buon grano o da buon grano zizzania; quaggiù questo è possibile, altrove invece, vale a dire dopo questa vita, è tempo di ricevere ciò che si è fatto, non già di fare ciò che uno non ha fatto.

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