Ciascuno tema di tornare indietro ... continui
a camminare per la via, segua Cristo;
dimentico di ciò che sta alle sue spalle
si slanci verso ciò che gli sta davanti.
S. Agostino, Discorso 96, 8

13° Domenica del T.O. – C

PRIMA LETTURA
1Re 19,16.19-21

Eliseo si alzò e seguì Elìa.

SALMO RESPONSORIALE
Sal 15

R. Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

SECONDA LETTURA
Gal 5,1.13-18

Siete stati chiamati alla libertà.

CANTO AL VANGELO
(1Sam 3,9; Gv 6,68)

VANGELO
Lc 9,51-62

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO

Gesù rivela l’impossibilità di seguirlo
per chi si mette in mostra con le parole
perché lo sa incapace di sopportare
l’umiliazione dell’esilio e del rifiuto.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 6, 60-70
Gesù sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. (v. 64b)

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 12, 37-50
Anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio. (vv. 42-43)

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 13, 31-38
Simon Pietro gli dice: “Signore, dove vai?”. Gli rispose Gesù: “Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi”. (v. 36)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 7, 21-29
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. (v. 21)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 13, 1-23
Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. (vv. 20-21)

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 1, 18-31
Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. (vv. 28-29)

DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 1, 12-27
Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. (v. 26)

SALMO 109 (108)
Sono diventato loro oggetto di scherno, quando mi vedono scuotono il capo. Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore. (vv. 25-26)

DAL LIBRO DEL SIRACIDE, CAP. 2
Figlio, se ti presenti per seguire il Signore, preparati alla tentazione. (v. 1)

DAL LIBRO DEL DEUTERONOMIO, CAP. 8, 6-20
Guardati dunque dal pensare: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno acquistato queste ricchezze. Ricordati invece del Signore tuo Dio perché Egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l’alleanza che ha giurata ai tuoi padri. Ma se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dei e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete! (vv. 17-19)

COMMENTO PATRISTICO

S. AMBROGIO
Dall’Esposizione del Vangelo secondo Luca VII, 25-28

Con una certa foga, dettata da un impeto di affetto, Giovanni, colui che moltissimo amava ed era riamato moltissimo giudica che debba rimanere privo del beneficio divino colui che rifiuta l’omaggio: e per questo egli, giustamente, non viene ripreso, bensì ammaestrato; non è ripreso, perché a tanto era stato sospinto dall’amore, ma ammaestrato, affinché sappia distinguere la differenza che c’è tra i deboli e i forti. E per questo il Signore sebbene ricompensi i più forti, non allontana da sé i deboli.
Lasciateli e non impediteli, perché chi non è contro di voi, è per voi. È giusto, Signore; anche Giuseppe e Nicodemo ch’erano discepoli ma di nascosto perché avevano paura, tuttavia a tempo debito, non ti rifiutarono il loro ossequio. Ma poiché in un altro punto hai detto: Chi non è con me, è contro di me e chi non raccoglie con me, disperde (Lc 11, 23), faccelo capire, affinché non sembri una contraddizione.
E io penso che se qualcuno tiene a mente che Egli sa scrutare i cuori, non dovrebbe dubitare che i due singoli casi sono logicamente distinti. In una parola, a uno dice: Seguimi; all’altro: Le volpi hanno tane. Il primo viene spinto, il secondo rifiutato, perché tu sappia che viene accettato chi ha devozione, e che è rifiutato chi non l’ha.
Egli, poi, rimproverò i discepoli perché desideravano impazientemente che il fuoco scendesse dal cielo sopra coloro che non avevano accolto il Cristo: e con questo vien fatto vedere che non sempre dobbiamo punire quanti hanno mancato, perché talvolta la clemenza giova molto di più: sia a te, per farti esercitare la pazienza, sia a chi è caduto, per farlo diventare migliore. Del resto, i Samaritani, dai quali a questo punto vien tenuto lontano il fuoco, non tardarono a credere. Ma nota al tempo stesso che Egli non volle farsi accogliere da persone di cui sapeva bene che non si erano ravvedute con animo sincero; effettivamente, se l’avesse voluto, avrebbe fatto nascere la devozione in chi non ne aveva. Ed è proprio l’evangelista che ha rilevato la ragione per cui non l’accolsero, quando dice: Perché il suo volto era di uno che andava a Gerusalemme. I discepoli, invece, volevano a tutti i costi essere ospitati entro la Samaria, ma Dio chiama quanti ne stima degni e dà a chi vuole un animo religioso. Né tuttavia sono colpevoli i discepoli, perché obbediscono alla Legge; sapevano sia che a Finees era stato imputato a giustizia l’aver ucciso gente sacrilega, sia che alle preghiere di Elia il fuoco era disceso dal cielo a vendicare l’offesa fatta al profeta. Ma sia pure vendicato chi sta nel timore, chi non ha timore non chiede vendetta. In pari tempo ci viene indicato che negli apostoli vi era la stessa proprietà egregia dei profeti, dal momento che essi, col loro diritto di chiedere ciò che vogliono, presuppongono di avere la stessa potenza che si meritò quel grande profeta. E giustamente presuppongono che, a una loro parola, il fuoco discenda dal cielo: sono i figli del tuono!
Ma è stupendo tutto ciò che fa il Signore. Non accoglie chi si era offerto alla leggera, ma neppure si indigna contro costoro che sgarbatamente rifiutano il loro Signore: con questo voleva mostrarci che la virtù giunta a perfezione non si preoccupa di farla pagar cara, che dove c’è la pienezza dell’amore non esiste assolutamente l’irascibilità, e che la debolezza non dev’essere messa da parte, bensì aiutata. Stia lontana l’indignazione da quanti hanno il senso di Dio, stia lontana dai cuori generosi la voglia di vendicarsi, ma stia anche lontana dalle persone sagge l’intesa imprudente e l’incauta semplicità. Per questo vien detto a costui: Le volpi hanno tane; e non è accettato l’omaggio di colui, la cui profferta di servizi non è gradita. Di fatto, si deve ben ponderare quando si offre l’ospitalità della fede, perché, mentre agli increduli apriamo il varco verso l’intimità della nostra casa, non ci succeda di cadere, per la nostra credulità avventata, nella trappola dell’altrui incredulità.

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Vedi anche

29° Domenica del T.O. – C

Solo la preghiera vince Dio.
Tertulliano, La preghiera 29, 1